Piatti biodegradabili: cosa sapere prima di iniziare a utilizzarli

Sono tantissime le persone che, ogni giorno, si chiedono come migliorare il proprio impatto ambientale. Molto utile a tal proposito è la messa in atto di cambiamenti legati a piccoli gesti quotidiani, come per esempio il fatto di mettere in tavola il cibo.

Essenziale a tal proposito è l’utilizzo dei piatti biodegradabili. Brand come Ecopiatti, tra i punti di riferimento quando si parla di questi prodotti, negli ultimi anni hanno visto crescere tantissimo il proprio fatturato. Nelle prossime righe, vediamo assieme cosa bisogna sapere quando si tratta di iniziare a utilizzarli.

Piatti biodegradabili vs compostabili: le differenze

Quando si utilizzano piatti non di plastica e a basso impatto ambientale, è necessario ricordare che esiste una differenza importante tra piatti biodegradabili e piatti compostabili.

Per capire bene la situazione, vediamo i significati dei due termini. Quando si parla di materiali biodegradabili, si ha a che fare con soluzioni che, a seguito dell’intervento da parte di batteri, altri microrganismi o agenti atmosferici, si scompongono in molecole organiche di acqua, metano o anidride carbonica.

Interessante a tal proposito sono i riferimenti della direttiva europea EN 13432 del 2002. Secondo questo riferimento normativo, un materiale può essere definito biodegradabile nei casi in cui si dissolve del 90% minimo in 6 mesi.

Come già specificato, un materiale biodegradabile non è per forza compostabile. Per poter utilizzare questa dicitura, bisogna soddisfare due criteri:

  • Dissoluzione del 90% del volume entro 3 mesi
  • Trasformazione in compost

Come è chiaro, un materiale compostabile è per forza biodegradabile.

I piatti biodegradabili sono brutti? Assolutamente no

Quando si inizia a utilizzare i piatti biodegradabili, se non si hanno informazioni in merito magari si storce un po’ il naso, pensando “Ok, faccio questa scelta perché fa bene all’ambiente, ma non ritengo i piatti biodegradabili sufficientemente belli”. Ecco, ribadiamo: non è vero!

Oggi come oggi, in virtù dell’attenzione che i designer dedicano alla sostenibilità, l’estetica non è mai messa in secondo piano quando si parla di piatti biodegradabili. Per rendersene conto, basta specificare che, quando si ha a che fare con soluzioni davvero artigianale, ci si trova davanti a dei veri e propri pezzi unici, ciascuno dei quali è caratterizzato da dettagli specifici e ‘trame’ speciali.

Da non dimenticare è poi la varietà di forme – da quelle più tondeggianti a quelle definite – per non parlare dei colori che, in generale, sono perfetti per una cucina arredata in ottica moderna.

Possono essere comprati anche online

Come precedentemente ricordato, quando si tratta di iniziare a utilizzare i piatti biodegradabili è bene sapere che sono tantissimi i brand che li producono. Alla luce di ciò, li si può tranquillamente acquistare online.

Piatti… e non solo

In virtù di quanto appena specificato, è doveroso ricordare che, se si ha intenzione di mettere in primo piano la sostenibilità nella preparazione della tavola, non bisogna trascurare la possibilità di acquistare anche altre stoviglie sostenibili. Come non citare poi i coperchi e le ciotole?

Altri consigli

Comprare piatti biodegradabili è un passo importante quando si tratta di dare un’impronta sostenibile alla propria vita. Si tratta di un primo passo, che necessita di altri aspetti a cui fare attenzione.

Qualche esempio? La scelta di reperire l’acqua dalle case dedicate presenti presso ogni Comune. Molto importante è anche combattere lo spreco alimentare. A tal proposito, è utile citare la possibilità di scaricare diverse app. Nella maggior parte dei casi, si tratta di risorse che permettono di entrare in contatto con ristoranti o negozi che hanno eccedenze alimentari da vendere a prezzo ribassato. Ovviamente gli utenti possono trovare gli esercizi più vicini a casa loro grazie a notifiche mirate.

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