Nel corso degli ultimi tempi si sente parlare spesso e volentieri di batterie di accumulo elettrico, ma cerchiamo di capire meglio che tipo di funzione hanno e perché si possono rivelare così tanto utili per ottenere un netto risparmio in bolletta, ma soprattutto come orientarsi in fase di scelta, dando uno sguardo a portali molto affidabili per l’acquisto come soladria.it.
Cosa sono i sistemi di accumulo
Quando si parla di sistema di accumulo, si fa riferimento a un meccanismo che, tramite una serie di accumulatori elettrici, svolge una funzione di raccolta dell’elettricità che viene prodotto durante le ore diurne dall’impianto, per poterla poi sfruttare durante le ore serali e notturne, ovvero quando l’impianto non è in produzione. È un sistema adatto per poter sfruttare in maniera completa tutte le potenzialità del proprio impianto e cercare di essere il più possibile autonomi rispetto alla rete elettrica.
Il funzionamento dell’impianto fotovoltaico con le batterie
Integrare un impianto con delle batterie rappresenta pur sempre una soluzione che consente di aumentare il risparmio in bolletta. A questo punto la domanda viene spontanea: come si possono individuare le tipologie di batterie più adatte? È chiaro che il primo passo è quello di capire il modo in cui funziona l’impianto fotovoltaico che viene dotato di un sistema di accumulo.
Quest’ultimo, infatti, viene collegato direttamente, da una parte, all’impianto, e dall’altro, nel caso, alla rete elettrica esterna. La presenza di una centralina serve a gestire i vari flussi di energia in relazione a quelle che sono le esigenze e le preferenze dell’utente. Da notare invece come la presenza di un regolatore di carica permette al sistema di impostare la carica delle batterie, gestendola in maniera tale da evitare qualsiasi problema in riferimento a un potenziale sovraccarico. È chiaro che tutti questi aspetti dovranno essere ben proporzionati rispetto sia alle batterie che alla quantità di consumi elettrici, ma anche alla potenza dell’impianto fotovoltaico.
L’elettricità green che è oggetto di produzione da parte dell’impianto viene poi direzionata su diverse soluzioni, seguendo un certo elenco di priorità. In primo luogo, tale energia finisce nella rete domestica, per soddisfare le esigenze di chi ci abita. In poche parole, il riferimento è al soddisfacimento del fabbisogno energetico domestico e, di conseguenza, tale via è dedicata all’autoconsumo.
In secondo luogo, l’energia pulita finisce alle batterie di accumulo, che hanno una funzione di autoconsumo differito. In terzo luogo, può essere trasmessa alla rete Enel, ma solo nel caso in cui il progetto lo permetta effettivamente e nel momento in cui le batterie hanno raggiunto una carica completa. In questo modo, si può provare a guadagnare tramite il sistema dello scambio sul posto, che sostanzialmente coincide con l’ottenimento di un credito che viene applicato direttamente in bolletta.
La scelta delle batterie
Il fabbisogno, in media, di energia elettrica di una normale famiglia si aggira intorno al tetto pari a 3000 kwh all’anno. Pensando in termini quotidiani, si tratta di circa 8.2 kwh al giorno, che rappresenta quindi il consumo quotidiano in media per una famiglia.
Tenendo conto che buona parte dei consumi domestici, almeno la metà secondo le principali stime, si verifica nel corso delle ore serali o notturne, ovvero quando l’impianto non sta producendo, ecco si avrà la necessità di provvedere all’accumulo di qualcosa come 4 kwh al giorno, in modo tale da poter realizzare un margine di tutto rispetto in termini di autonomia in confronto alla rete. Di conseguenza, il principale aspetto da considerare in fase di scelta della batteria più adatta per il proprio impianto fotovoltaico è indubbiamente la capacità di stoccaggio. Ad esempio, con una capacità pari a circa 4 kwh si potrà ridurre il consumo di energia in bolletta già in modo importante, in modo particolare, come si può facilmente intuire, durante la stagione estiva.